Rotary Club Viverone Lago
di Alessia Bazzano
30 Marzo 2021 16:52
L'avvocato Carlo Olmo ospite del Rotary Club Viverone Lago
“I miei amici cinesi, durante la cena del capodanno, mi avevano anticipato che il Covid sarebbe arrivato anche da noi, così mi sono attrezzato cercando di prenotare le mascherine Ffp2 e le chirurgiche, perché sapevo che sarebbero servite e che i tempi sarebbero stati lunghi”: lo ha raccontato l’avvoccato Carlo Olmo, ospite del Rotary Club Viverone Lago, presieduto da Massimo Zappa. “Mi sono allarmato, e la mia è stata la prima società sportiva della città a chiudere preventivamente, il 23 febbraio, perché sapevo di questo allarme”. Il tema della conviviale era ‘Un anno di lupo bianco’.
“Il lupo bianco è il simbolo della guarigione. Ad inizio marzo chiesi ai medici di cosa avessero bisogno, e mi dissero ‘ventilatori’: li procurai per l’ospedale, e questo è stato il primo passo. Servivano poi le mascherine, così è cominciata la mia corsa per portare a termine questi obiettivi. La marcia del lupo bianco andava condivisa, e a condividerla con me sono state delle grandi persone”.
A raccontare gli aneddoti di questa avventura, nella stessa serata, sono stati Carlo Riva Vercellotti, Enrico De Maria, Federica Sassone, Giovanni Scarrone... Olmo ha proseguito spiegando di quanto sia stato utile il rapporto con l’Esercito italiano durante l’inizio della pandemia: “Da semplice cittadino ho chiamato la caserma per spiegare che migliaia di mascherine stavano arrivando in Italia, ma che la dogana e la frontiera ne bloccavano l’ingresso. C’era il rischio che le rubassero, perché erano diventate oggetto di mercato”.
Olmo, grazie anche all’intervento delle persone a lui vicine, è entrato nel merito delle iniziative portate avanti durante il suo lungo percorso da lupo bianco.
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