Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
8 Gennaio 2021 15:42
Monsignor Sergio Salvini
Epifania del Signore
Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.
Battesimo del Signore
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.
In questa settimana si celebrano due feste che chiudono il tempo del Natale.
L’Epifania del Signore.
Tutti ne conosciamo l’evento: è sempre la stella a guidare i tre Magi fino a Betlemme perché là scoprissero “il re dei Giudei che è nato” e lo adorassero.
Il viaggio dall’Oriente, la ricerca, la stella apparsa, la vista del Salvatore e la sua adorazione costituiscono le tappe che i popoli e gli individui dovevano percorrere nel loro andare incontro al Salvatore del mondo. La luce e il suo richiamo non sono cose passate, poiché ad esse si richiama la storia della fede di ognuno di noi.
Per i Magi deve essere stata un’emozione profonda e irrefrenabile, quella che li sospinge ad inseguire una scia celeste, a disdegnare gli anfratti e la polvere delle vie solo umane per muoversi dietro la luce che viene dall’alto, lasciandosi docilmente condurre dall’impalpabile sapienza divina piuttosto che dalle sottili indagini dei calcolatori di questo mondo, che come Erode, vogliono informarsi accuratamente, prima di riconoscere Colui a cui rendere culto. La sapienza umana partorisce nella paura, dubita, indietreggia, si difende e offende chi la ostacola. La sapienza che viene dall’alto, pura e semplice, si arrende a Colui che l’ha generata e Lo adora, senza nulla temere.
Questa sera è tradizione riporre addobbi natalizi e presepe in soffitta: ma una domanda è di dovere. Ho trovato in questo “Natale blindato” il Bambino Gesù?
Forse conviene cercare ancora, accuratamente, nella storia, nei libri, nel cuore delle cose, nel Vangelo e nelle persone; cercare ancora con cura, fissando il cielo e gli abissi del cuore, e poi raccontarcelo come si racconta una storia d’amore, perché possiamo anche noi adorarlo, con i nostri sogni salvati da tutti gli Erodi della storia e del cuore.
Il Battesimo del Signore.
L’evangelista Marco nel suo Vangelo non parla della nascita di Gesù e nemmeno narra la sua infanzia. Per lui, tutto ha inizio col battesimo di Gesù: lì comincia una nuova era, una creazione assolutamente nuova. Il Salvatore scende nel Giordano come un peccatore, il giudice di questo mondo fa la parte di un nuovo Adamo.
Gesù esce dall’acqua e intraprende la propria missione, come all’inizio l’uomo fu plasmato dal fango. Gesù, secondo Marco, diviene l’uomo nuovo, proprio come di Adamo si dice.
Nel Battesimo è il movimento del Natale che si ripete: Dio scende ancora, nasce in noi perché noi nasciamo in Lui, nuovi e diversi, custodendo nel cuore il respiro del cielo.
Allora ogni mattino, anche in quelli più oscuri, dobbiamo riascoltare la voce del nostro Battesimo che ci dice: Figlio mio…!
Il buio si infrangerà, ed il coraggio ci aiuterà a dispiegare le nostre ali sopra l’intera nostra storia.
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