IL FLÂNEUR
di Gian Luca Marino
17 Febbraio 2021 14:52
L'ingresso della Bertagnetta
Era un freddo sabato mattino di gennaio quando decisi di portare la mia auto a lavare. Ingenuamente pensai che essendo ancora presto sarei stato uno dei primi clienti ma mi sbagliavo, davanti a me altre sei macchine aspettavano già il loro turno.
Poco male. Lo spirito del flâneur si manifesta anche nei momenti più impensabili, quindi perché non approfittare dell’attesa per farmi una passeggiata in quella zona periferica di Vercelli che porta al rione Cappuccini?
Appena mi incamminai uscendo dal perimetro dell’autolavaggio davanti a me, inconfondibile, si stagliava la sagoma enorme, imponente dell’ex ospedale pneumologico conosciuto come la Bertagnetta. Il mio istinto mi suggerì di entrare all’interno di quei ruderi ormai abbandonati, lasciati a loro stessi in balia dell’oblio e dell’incuria ma la ragione mi fece desistere: non avevo il permesso per entrare.
Così mi piazzai davanti alla costruzione e scattai qualche foto da fuori in contemplazione. Costruita in stile Liberty, la Bertagnetta era un ospedale specializzato nella cura di malattie legate all’apparato respiratorio. Venne costruito tra la fine dell” Ottocento e l’inizio del Novecento quando questa zona era ancora piuttosto isolata e tranquilla, pur rimanendo a pochi chilometri dal centro cittadino.
Quattro piani, centoventi posti letto, due ascensori laterali, diverse scale, ambienti sotterranei ed un sottotetto. La struttura era immersa nella natura, con un bel giardino molto curato. L’edificio venne abbandonato nel 1990, il resto è storia, una triste storia.
Sta di fatto che se provate a fare qualche ricerca su internet troverete parecchi video, immagini e articoli a riguardo. La Bertagnetta è infatti considerata un luogo sinistro e misterioso studiato da chi si occupa di certe tematiche e di edifici abbandonati.
In città io stesso ho raccolto alcune testimonianze curiose a riguardo. "Nell’estate del 2017 - mi ha raccontato Fabio - io e un mio amico abbiamo visitato l’interno della Bertagnetta. La prima volta, appena varcata la soglia, ho avvertito fin da subito un’aria strana, angosciante, pesante. Sarà stata la suggestione, ma siamo usciti dopo pochi minuti. Abbiamo ripetuto l’esperienza pochi giorni dopo ma, mentre percorrevamo un lungo corridoio, al mio amico si è staccato il ciondolo con un crocifisso che portava al collo e la nostra esplorazione non è più proseguita".
E ancora mi hanno raccontato due testimoni: "La notte ci appostavamo davanti al cancello sulla strada in macchina per vedere quello che capitava alla Bertagnetta. Una sera abbiamo notato alcuni globi luminosi che si spostavano tra le finestre rotte. Volevamo entrare ma abbiamo avuto paura e alla fine ce ne siamo andati".
"Io e due miei amici abbiamo deciso di entrare dentro la Bertagnetta. Mio nonno mi raccontava di esserci stato come paziente e volevo vedere com’era dentro. Abbiamo girato un po’ tra i corridoi e le stanze. Poi un mio amico si è messo a urlare di colpo. In fondo ad uno dei corridoi aveva appena visto una figura bianca, era altissima e sembrava fluttuare a qualche centimetro dal pavimento».
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