Il campione che morì a Superga
di Redazione La Sesia
6 Febbraio 2021 09:32
La consegna dell'assegno di 500 euro alla Caritas Diocesana
Eusebio Castigliano, soprannominato “Zampa di velluto”, il prossimo 9 febbraio (martedì) avrebbe compiuto 100 anni. “Bananu”, così lo chiamavano ai Cappuccini (suo rione di origine), è stato uno dei centrocampisti più eccellenti della storia del calcio italiano, morì a Superga nella tragedia del 4 maggio 1949. Originariamente impiegato come mezzala, divenne ben presto mediano. Ambidestro, emerse quale assoluto innovatore nel suo ruolo: giocatore molto prolifico sottorete, fu tra i primi mediani nella storia del calcio a specializzarsi anche nel cercare il gol, grazie alle sue violente e potenti conclusioni a rete. Cresciuto nella Pro Vercelli, disputò 4 campionati di Serie B, i primi due con le bianche casacche e i seguenti dopo il trasferimento allo Spezia. Durante la guerra si allenò con la Biellese e poi col Vigevano. Nel 1945 venne ingaggiato dal Torino dove esordì il 14 ottobre 1945 nel derby della Mole Juventus-Torino (2-1). Pur essendo schierato sulla mediana, vinse il titolo di capocannoniere del girone finale dell’anomalo campionato 1945/46 con 13 reti in 14 incontri. Ha totalizzato 7 presenze nella Nazionale maggiore, esordendo l’11 novembre 1945 a Zurigo nel pareggio 4-4 tra Svizzera e Italia. La prima e unica rete risale alla gara successiva, disputata a Milano, vinta sull’Austria per 3-2.
E proprio il Toro Club Vercelli intitolato a Castigliano, che raggruppa oltre 150 tifosi granata vercellesi e non, ha deciso di celebrare la ricorrenza all’insegna della beneficenza. Un bel gesto per il sodalizio presieduto dall’appassionato Mario Francese.
Manuela Cerruti, factotum del club e moglie del presidente sottolinea: «Abbiamo deciso di devolvere 500 euro alla Caritas Diocesana di Vercelli da utilizzare per l’acquisto di prodotti alimentari di prima necessità da distribuire ai più bisognosi: lo abbiamo fatto nel nome del campione a cui facciamo riferimento e ai suoi 100 anni».
Un’importante iniziativa in un anno che, di fatto, ha azzerato le attività ricreative comprese quelle del Toro Club.
«Non potendoci spostare e con gli impianti sportivi chiusi, non si è potuti andare ad assistere alle partite del Torino allo stadio - aggiunge Manuela Cerruti - Niente pullman, niente viaggi, niente emozioni dal vivo. Non per questo, però, abbiamo interrotto le funzioni sociali del nostro sodalizio. Così, oltre a richiedere una cifra simbolica di 10 euro per il tesseramento annuale, abbiamo pensato potesse essere cosa buona e giusta aiutare una delle principali associazioni cittadine in campo di assistenza agli indigenti e alle persone messe ulteriormente in difficoltà da questi tempi tristi e ricchi di problemi».
La consegna è avvenuta venerdì 5 febbraio nella sede della Caritas Diocesana di Vercelli in via Feliciano di Gattinara 10. Presenti per il Toro Club Vercelli Manuela Cerruti con i consiglieri Renato Greppi e Paolo Sala. A ricevere l'assegno Gianni Brunoro, direttore e guida della Caritas Diocesana. Paola Castigliano, figlia dell'indimenticato Eusebio, ha commentato: "Un'iniziativa davvero lodevole. Mio padre ne andrebbe fiero".
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